9 luglio 2018

Domande indiscrete sull’infertilità


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       La procreazione è vista come un passo quasi obbligato per ogni coppia , ma le domande tipo "Voi i figli? Niente?", Quando farete un figlio?”, “Che cosa c’è che non va bene?”, “Avete già piu’ di trent’anni, è arrivata l’ora di fare un figlio altrimenti sarà troppo tardi”. - già di suo imbarazzanti - possono andare a colpire duro come un pugno nello stomaco in caso la coppia viva la mancata genitorialità come un problema vero, per esempio nel caso di sterilità o difficolà nel procreare.
        Percio' quando si tratta dell’infertilità le domande del genere e troppa attenzione all’argomento da parte degli amici e famigliari possono causare emozioni negative e persino la depressione.

        Quando qualcuno pone una domanda  indiscreta nei vostri confronti viola il vostro spazio personale. Succede spesso che una persona non immagina che voi stiate affrontando un problema del genere e  le sue domande inopportune possono ferirvi e causare dei disturbi psicologici.

        “Per molto tempo non riuscivo a rimanere incinta. Facevo la cura però io e mio marito eravamo disperati. Il punto piu’ dolente della situazione erano le  domande infinite tipo “Perché state aspettando? Quando pensi di partorire? Devi pensare ai figli, non di prendere un cane”. E gli auguri durante le feste mi facevano arrivare al limite: “Vi auguriamo un figlio! Fatelo presto!”. Ero stanca e non ce la facevo piu’ a sentire sempre le stesse frasi”, - racconta una paziente della clinica riproduttiva.

        Non ci si può far niente, la gente è così. I medici esperti consigliano di non dimostrare le offese. Come soluzione è possibile preparare una frase tipo “Stiamo pianificando una gravidanza” e rispondere a tutti con un sorriso...la pianificazione è un processo lungo.

        Le persone che hanno problemi con il concepimento attirano l’attenzione degli altri in una maniera eccezionale. Sembra che tutto il mondo abbia deciso di chiedere loro quando pensano di diventare genitori. Secondo gli psicologi, tale attenzione è la reazione al desiderio non soddisfatto delle coppie sterili di parlare del loro problema. A loro risulta difficile discutere la loro situazione, condividere tutto  con i tutti, però ne hanno bisogno quindì questo si fa sentire. Per cui un consiglio psicologico sarebbe parlare apartamente del problema però in un ambiente riservato e di fiducia. È molto nocivo tacere a proposito della sterilità percio'  PARLATE! Parlate tranquillamente ai membri della vostra famiglia e amici stretti, persone che hanno già fatto un percorso simile e che hanno i problemi simili  oppure psicologi. Non parlatene con persone poco conosciute, ma soprattutto con coloro che vi possono recare danni in seguito.

Come agire quando la domanda è già stata posta?
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         Il primo consiglio è di non tacere ma difendere i limiti della propria privacy. In ogni caso bisogna difenderla in modo prudente. Le regole generali ci dicono: prendere in considerazione chi fa la domanda, parlare senza dare colpe, parlare solo di sé stessi ed essere seri ed aperti. È sempre possibile scherzare a proposito, ma bisogna capire che non è  la soluzione del problema ma solo il suo allontanamento al futuro. Difendendosi bisogna mantenere il giusto tono della conversazione e non diventare un agressore. Fate capire che non siete intenzionati a continuare a parlare dell’argomento  in maniera corretta e aperta. Parlate non del vostro problema, ma dei sentimenti che provate quando vi pongono una domanda inopportuna.

        Dipende molto da chi proviene la domanda e che rapporto intrattenete con questa persona. Se c’è molta attenzione indesiderata da parte di persone estranee provate a reagire in modo originale. Ad esempio, si può rispondere alla domanda con un’altra domanda così spostando il nucleo dell’attenzione: “E quando ci consiglierebbe di iniziare?”, “Mi sembra che il discorso verta su di me... Non mi metta in imbarazzo... Mi racconti Lei come sta?”. Inoltre, se la domanda proviene da una persona non molto cara vi potete permettere una risposta piu’ semplice : “Non mi fa tanto piacere parlarne, mi farà una cortesia se non mi farà piu’ le domande del genere e adesso cambiamo l’argomento”.

        Prima di rispondere a tale domande ascoltate la vostra anima e i sentimenti che provate. Certo che la soluzione migliore è rispondere con il tono calmo, ma non è vietato esprimere la rabbia, l’odio, l’angoscia e l’offesa. Questo è del tutto normale. Però ricordate che sia possibile esprimere apertamente i sentimenti anche senza dimostrare i segni di irritazione. Tutto deve rientrare nei giusti limiti.
        È importante ricordare sempre che non esiste l’infertilità assoluta. Troverete anche voi la clinica e il medico che vi aiutera' a realizzare il vostro sogno di diventare genitori.   

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