30 agosto 2018

Infertilità maschile e disfunzione erettile. Come stanno le cose

       Di recente è apparso su Nature Reviews Urology, un articolo a firma di due ricercatori italiani dell’Università di Firenze – il dottor Francesco Lotti e il professor Mario Maggi – sull’infertilità maschile e sulla disfunzione erettile. Un articolo che fa il punto sui dati a livello mondiale in merito a questi due problemi e alla loro correlazione. L’infertilità colpisce il 7-12% degli uomini e, fra chi ha problemi di infertilità, la percentuale di persone che soffre di disfunzioni sessuali (quali problemi di erezione, eiaculazione e scarso desiderio sessuale) è elevata. Ne abbiamo parlato con Francesco Lotti, endocrinologo e andrologo.

Iniziamo con qualche numero: quanto è diffusa l’ infertilità maschile e quali sono le cause?

       L’infertilità affligge circa una coppia su dieci e nel 50% dei casi l’uomo ha una certa responsabilità, da solo o come concausa. Tuttavia, solo nella metà dei casi siamo in grado di individuare la causa dell’infertilità maschile. Nel resto degli uomini l’origine può essere pre-testicolare (15% dei casi), testicolare (75%) e post-testicolare (10%); nel 15% dei casi è attribuibile ad anomalie genetiche. Le cause pre-testicolari comprendono il cosiddetto ipogonadismo ipogonadotropo o disfunzioni sessuali severe. L’ipogonadismo ipogonadotropo, congenito o acquisito, si caratterizza per la presenza di bassi livelli di testosterone plasmatico secondari e alterazioni dell’ipotalamo e/o dell’ipofisi, la ghiandola del cervello assimilabile ad una “centralina di controllo” che secerne ormoni di regolazione per altri organi endocrini periferici. Le disfunzioni sessuali che si associano a infertilità maschile invece sono quelle caratterizzate da un difetto nella deposizione del seme in vagina, quali l’aneiaculazione, ovvero l’assenza patologica di emissione del liquido seminale, e le forme più severe di disfunzione sessuale, come l’inabilità alla penetrazione e l’eiaculazione precoce ante portam, cioè prima di entrare in vagina.

       Le cause testicolari invece comprendono qualsiasi affezione del testicolo associata a una compromissione della spermatogenesi e includono quelle congenite, quali anomalie del cariotipo e microdelezioni del cromosoma Y, e quelle acquisite come orchite, torsione e trauma testicolare, chemio e radioterapia. Infine, le cause post-testicolari comprendono cause congenite quale l’agenesia bilaterale dei dotti deferenti, che spesso dipende da una mutazione del gene della fibrosi cistica, e cause acquisite, quali l’ostruzione dei dotti eiaculatori post-infezione o infiammazione o associata a cisti prostatica mediana, la vasectomia e gli anticorpi anti-spermatozoi.

E per quanto riguarda fattori esterni come l’inquinamento?

       Sebbene la relazione tra fattori ambientali e fertilità maschile non sia ancora chiara, l’inquinamento ambientale (agenti chimici, distruttori endocrini e miscele di sostanze diverse), in particolare dell’aria, sembra giocare un ruolo negativo sulla spermatogenesi e sui cambiamenti epigenetici degli spermatozoi.

Come si studia l’infertilità maschile?

       Ci si basa sulla valutazione dello spermiogramma, che quando molto alterato può sottendere anomalie genetiche, e sull’indagine delle possibili cause mediante un’anamnesi mirata e un accurato esame obiettivo andrologico. Questi consentono di ottenere utili informazioni cliniche ai fini della diagnosi e della terapia, ma anche di fare prevenzione. La sola visita dei testicoli, oltre a dare informazioni cliniche rilevanti, può salvare molte vite: il tumore del testicolo è il primo tumore per frequenza nei soggetti di età tra i 15 e i 40 anni.

Che terapia proponete per chi soffre di questo problema?

       La terapia dell’infertilità maschile si basa prevalentemente su presidi farmacologici (terapia ormonale) e chirurgici (estrazione chirurgica degli spermatozoi da testicolo) e spesso si avvale di tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Passiamo invece alla disfunzione erettile (DE). Quali sono le cause?

       La DE presenta in Italia una prevalenza del 13-20%, che cresce con l’età fino a raggiungere il 38% nei soggetti anziani. Le cause sono tradizionalmente distinte in tre categorie: organiche, psicogene e relazionali. Le cause organiche comprendono malattie cardiovascolari, metaboliche, endocrine, neurologiche e fattori iatrogeni (cioè correlati a una terapia) quali chirurgia pelvica, radioterapia e impiego di alcuni farmaci. Le cause psicogene includono problemi psicologici e malattie psichiatriche come disturbi d’ansia e depressione. Con cause relazionali si intendono principalmente i problemi all’interno della coppia.

In questo caso che terapia proponete?

       Non dimentichiamo che queste cause possono coesistere nella stessa persona e proprio la presenza e il peso relativo delle tre devono orientare il medico nell’impostare la terapia più adeguata. Laddove prevalgano le cause psicogene deve essere considerato un approccio psicologico o psichiatrico, mentre in presenza di cause relazionali può essere indicato un percorso di psicoterapia di coppia. Quando prevalgono le cause organiche è necessario correggere stile di vita, fattori di rischio cardiovascolari ed eventuali alterazioni ormonali e glico-metaboliche con terapia specifica, si può considerare una terapia farmacologica, fino a ricorrere a presidi chirurgici come il posizionamento di protesi peniene nei casi più severi

Ci sono studi sulla prevalenza della DE nei maschi infertili in Italia?

       Sebbene infertilità di coppia e DE presentino un’elevata frequenza nella popolazione generale, fino al 2012 la prevalenza della DE nei maschi infertili è stata poco studiata, spesso senza impiegare strumenti validati. Nel 2012 con il professor Maggi abbiamo pubblicato per la prima volta uno studio condotto con strumenti validati in maschi di coppie infertili, seguito da uno studio analogo nel 2014, riportando una prevalenza di DE nei maschi infertili in Italia pari a 18%, ovvero di un maschio infertile su sei.
       Tale dato suggerisce la necessità di indagare la presenza di DE nei pazienti che si rivolgono al medico per un problema di infertilità, spesso relativamente giovani e maggiormente concentrati sulla ricerca di gravidanza che sulla sessualità.

Ci sono delle correlazioni fra la disfunzione erettile e la salute generale dell’individuo?

       È noto che la DE rappresenta un campanello d’allarme per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e metaboliche in pazienti apparentemente sani, perché la sua comparsa si associa spesso ad alterazioni glico-metaboliche, sottendendo ad esempio la presenza di diabete mellito di cui il paziente non era a conoscenza, e può precedere di qualche anno l’insorgenza di ictus cerebrale o infarto del miocardio. Il meccanismo alla base di queste associazioni risiede nel fatto che la comparsa di placche ateromasiche che ostruiscono il flusso sanguigno nelle piccole arterie del pene – e che determinano la DE – può precedere l’ostruzione di vasi di dimensioni maggiori, quali le coronarie, che irrorano il tessuto cardiaco, e le carotidi, che portano sangue al cervello. Inoltre è stato riportato che la presenza di malattie sistemiche si associa a una maggiore prevalenza non solo di DE, ma anche di infertilità.

       Più recentemente è emerso il concetto che l’infertilità maschile rappresenta un indice di scarsa salute generale, associandosi a un più alto rischio di malattie neoplastiche e non. Nel 2016 sempre con il prof. Maggi abbiamo dimostrato che nei soggetti infertili si osserva un incremento della prevalenza di DE al peggiorare delle caratteristiche spermatiche, raggiungendo frequenza massima nei soggetti azoospermici, ovvero privi di spermatozoi nel liquido seminale. Questi dati, nel complesso, hanno spostato l’attenzione sullo studio della correlazione tra infertilità, DE, stato di salute generale e problemi psicologici dei maschi infertili. Ciò ha portato, all’inizio del 2018, alla nostra pubblicazione su Nature Reviews Urology di una revisione sistematica sul tema “disturbo della sessualità e infertilità maschile”, concludendo che è necessario indagare la funzione sessuale e lo stato di salute generale e psicologico dei maschi infertili per migliorare non soltanto la salute riproduttiva, ma anche quella generale e sessuale.

Quali sono dunque le nuove sfide che vi preparate ad affrontare?

       Le nuove sfide nel campo dell’infertilità sono rappresentate dalla ricerca delle sue cause (ancora oggi oscure nella metà dei casi), mediante l’impiego sempre maggiore di tecniche di imaging e studi di genetica, affiancate dalla ricerca di terapie più efficaci e dalla caratterizzazione del paziente infertile in relazione al rischio nella salute generale e sessuale. D’altra parte le nuove sfide nel campo della sessualità sono orientate a trovare farmaci per l’erezione sempre più efficaci e scevri di effetti collaterali, oltre a indagare il rischio cardiovascolare dei pazienti più giovani e apparentemente sani.

Fonte https://oggiscienza.it/2018/04/05/infertilita-maschile-disfunzione-erettile/

29 agosto 2018

Sindrome dell'infertilità psicogena: quando lo stress è nemico della coppia

Sindrome dell'infertilità psicogena di coppia
        In gergo medico si chiama SIPC ed è la sindrome d'infertilità psicogena di coppia, in cui si passa da un desiderio che brucia ad ogni ora alla completa pace dei sensi. E’ ciò che succede quando "lo stress si insinua nella coppia crescendo enormemente in poco tempo, e creando una situazione difficile da superare per realizzare il sogno della maternità e della paternità". A descrivere la Sipc, per la prima volta in modo compiuto, è Franco Avenia, presidente dell'Associazione italiana per la ricerca in sessuologia (Airs), che illustra le cinque fasi in cui si sviluppa la sindrome:

    Картинки по запросу Sindrome dell'infertilità psicogena
  • Grande entusiasmo, desiderio sessuale, alta frequenza di rapporti;
  • Lo stallo in cui, nonostante ci si applichi con frequenti rapporti sessuali, mirati e attuati nei tempi giusti, la gravidanza non si sviluppa. Ciò probabilmente è dovuto a una definalizzazione del rapporto sessuale, in cui si attua una spiritualizzazione dell'atto sessuale, ovvero un'inversione della finalità originaria istintuale: procreazione verso piacere;
  • I partner cominciano a vivere una sensazione di incapacità e inizia a crescere l'ansia prima di ogni rapporto. Al desiderio si sostituisce la volontà;
  • Si notano allora una riduzione dei comportamenti sessuali penetrativi, la perdita dell'aspetto ludico dell'interazione, una crescita dell'ansia da prestazione, e l'attesa del fallimento che genera stress producendo a sua volta un altro fallimento. Scatta la disfunzione erettile funzionale;
  • Si spengono completamente il desiderio e la volontà dell'atto sessuale. "Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità - ricordano gli specialisti - una coppia che dopo un anno o, al massimo due, di rapporti sessuali non protetti non riesce a concepire è considerata infertile. L'infertilità di coppia si manifesta sempre più frequentemente, interessando circa il 15% della popolazione. Le cause dell'infertilità di coppia sono molteplici e di diversa natura".

        "In ambito femminile, principalmente, abbiamo alterazione dell'apparato riproduttivo, disfunzioni ormonali, condizioni invalidanti secondarie a interventi chirurgici o terapie farmacologiche, obesità, anoressia, alcolismo, uso di droghe, inquinamento ambientale – elencano gli specialisti dell'Airs - Mentre sul versante maschile osserviamo insufficiente produzione di spermatozoi, anomalie morfologiche degli spermatozoi, malattie sessualmente trasmesse, condizioni invalidanti secondarie a interventi chirurgici o terapie farmacologiche, esposizione a fonti inquinanti. Oltre a ciò abbiamo una percentuale del 15,6% di cause idiopatiche, ovvero senza cause apparenti. Tra queste - evidenziano gli esperti - le più significative, come segno dei nostri tempi, sono nel versante femminile l'innalzamento dell'età media nella quale si cerca la gravidanza, rendendola progressivamente più improbabile; su quello maschile, l'uso di sostanze inquinanti presenti negli alimenti, ma anche in oggetti di uso comune, in tessuti, cosmetici, detergenti, e tra gli sportivi, anche non professionisti, l'utilizzo di sostanze dopanti".
Nello specifico, il Registro nazionale sulla procreazione medicalmente assistita indica
  • infertilità maschile 29,3%;
  • infertilità femminile 37,1%;
  • infertilità maschile e femminile 17,1%;
  • infertilità idiopatica 15,6%;
  • fattore genetico 0,9%
        Ma fattori ambientali, lavorativi, socio-culturali, abitudini di vita assumono un rilievo sempre maggiore nella salute della coppia e lo stress, tra questi, appare il principale ostacolo a ottenere una gravidanza, rappresentando un'alta quota delle cause dell'infertilità idiopatica

Fonte https://www.pianetadonna.it/benessere/star-bene/sindrome-infertilita-psicogena-di-coppia.html

28 agosto 2018

Sesso, sindrome d’infertilità di coppia: 5 punti per conoscerla e combatterla

       Dal desiderio che brucia ad ogni ora alla completa pace dei sensi. Sono il punto di partenza e quello di arrivo della sindrome d’infertilità psicogena di coppia, sigla medica Sipc, descritta per la prima volta in modo compiuto e illustrata da Franco Avenia, presidente dell’Associazione italiana per la ricerca in sessuologia (Airs), ieri a Lucca al convegno dell’Associazione urologi del territorio dell’Italia centrale e della Sardegna (Utics).

       Nella lettura magistrale ‘Qualità della vita, definalizzazione sessuale ed infertilità‘, l’esperto ha spiegato cosa succede quando “lo stress si insinua nella coppia crescendo enormemente in poco tempo, e creando una situazione difficile da superare per realizzare il sogno della maternità e della paternità”.

       Una condizione che si chiama appunto Sipc, sindrome d’infertilità psicogena di coppia, e che si sviluppa in 5 fasi:

1) Grande entusiasmo, desiderio sessuale, alta frequenza di rapporti;

2) Lo stallo in cui, nonostante ci si applichi con frequenti rapporti sessuali, mirati e attuati nei tempi giusti, la gravidanza non si sviluppa. Ciò probabilmente è dovuto a una definalizzazione del rapporto sessuale, in cui si attua una spiritualizzazione dell’atto sessuale, ovvero un’inversione della finalità originaria istintuale: procreazione verso piacere;

3) I partner cominciano a vivere una sensazione di incapacità e inizia a crescere l’ansia prima di ogni rapporto. Al desiderio si sostituisce la volontà;

4) Si notano allora una riduzione dei comportamenti sessuali penetrativi, la perdita dell’aspetto ludico dell’interazione, una crescita dell’ansia da prestazione, e l’attesa del fallimento che genera stress producendo a sua volta un altro fallimento. Scatta la disfunzione erettile funzionale;

5) Si spengono completamente il desiderio e la volontà dell’atto sessuale.

I consigli degli esperti
       “Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità – ricordano gli specialisti – una coppia che dopo un anno o, al massimo 2, di rapporti sessuali non protetti non riesce a concepire è considerata infertile. L’infertilità di coppia si manifesta sempre più frequentemente, interessando circa il 15% della popolazione. Le cause dell’infertilità di coppia sono molteplici e di diversa natura”.

       “In ambito femminile, principalmente, abbiamo alterazione dell’apparato riproduttivo, disfunzioni ormonali, condizioni invalidanti secondarie a interventi chirurgici o terapie farmacologiche, obesità, anoressia, alcolismo, uso di droghe, inquinamento ambientale – elenca l’Airs – Mentre sul versante maschile osserviamo insufficiente produzione di spermatozoi, anomalie morfologiche degli spermatozoi, malattie sessualmente trasmesse, condizioni invalidanti secondarie a interventi chirurgici o terapie farmacologiche, esposizione a fonti inquinanti.

       Oltre a ciò abbiamo una percentuale del 15,6% di cause idiopatiche , ovvero senza cause apparenti. Tra queste – evidenziano gli esperti – le più significative, come segno dei nostri tempi, sono nel versante femminile l’innalzamento dell’età media nella quale si cerca la gravidanza, rendendola progressivamente più improbabile; su quello maschile, l’uso di sostanze inquinanti presenti negli alimenti, ma anche in oggetti di uso comune, in tessuti, cosmetici, detergenti, e tra gli sportivi, anche non professionisti, l’utilizzo di sostanze dopanti”.

       Nello specifico, il Registro nazionale sulla procreazione medicalmente assistita indica “infertilità maschile 29,3%; infertilità femminile 37,1%; infertilità maschile e femminile 17,1%; infertilità idiopatica 15,6%; fattore genetico 0,9%. Ma fattori ambientali, lavorativi, socio-culturali, abitudini di vita assumono un rilievo sempre maggiore nella salute della coppia e lo stress (di-stress), tra questi, appare il principale ostacolo a ottenere una gravidanza, rappresentando un’alta quota delle cause dell’infertilità idiopatica”.


Fonte http://www.meteoweb.eu/2018/06/sesso-sindrome-dinfertilita-di-coppia/1116907/#EVxjy3lOPd6l34OT.99

27 agosto 2018

Scoperti i 10 fattori per cui non si riesce a rimanere incinte

Картинки по запросу rimanere incinte        La fertilità è tema complicato. Alcune donne non fanno alcuna fatica per restare incinte e accogliere una piccola vita umana in questo mondo mentre altre coppie non sono così fortunate. Alcuni si sforzano coscientemente di concepire e falliscono ripetutamente, il che può diventare anche straziante. Qual’è il problema? mentre in alcuni casi non si ha il potere di intervenire sulle cause, altri si possono tenere sotto controllo, come quelli indicati di seguito.

1. Stress costante
Se sei perennemente stressato, aspettati di vedere alti livelli di alfa-amilasi nel sangue che possono ridurre le tue probabilità di concepimento di un enorme 29%. Questo può rendere l’infertilità un problema, in particolare per le donne che lavorano. Se lo stress ha un impatto negativo sulla tua vita, prova a praticare regolarmente yoga o meditazione. Se è persistente e debilitante, prova a eliminare la fonte dello stress dalla tua vita o cerca un consulente per aiutarti meglio ad affrontare la cosa.

2. Cibo spazzatura
Pizze, cheeseburger e patatine fritte non solo aggiungono centimetri indesiderati alla tua vita, ma anche qualcosa di molto più insidioso. Il cibo spazzatura è noto per i suoi alti livelli di colesterolo che secondo la ricerca, oltre ad intasare le arterie, interferisce anche con la sintesi del corpo degli ormoni sessuali: testosterone e progesterone, che sono vitali per quanto riguarda la gravidanza.

3. Peso
Qualunque sia la tua forma fisica, che tu sia in sovrappeso o sottopeso, il peso ha sicuramente un impatto sulle tue possibilità di concepimento.

Se il tuo IMC è più alto del valore di un normopeso, i chili in più potrebbero influenzare la produzione di ormoni sessuali. Una volta che i livelli di grasso corporeo aumentano dal 10 al 15% rispetto a quello che viene considerato normale, aspettati che il tuo corpo sia inondato di estrogeni, che arrecheranno caos sul tuo ciclo mestruale.

Anche essere sottopeso comporta problemi. Se i livelli di grasso corporeo sono inferiori del 10-15% rispetto al normale,  ti mancherà un ormone chiamato “leptina“, che è responsabile del controllo della fame e del ritmo del metabolismo. La mancanza di leptina coincide anche con la mancanza di cicli mestruali.

4. Età
Alcuni fattori come l’età rietrano tra le cause diinfertilità che non dipendono da noi se non per aver aspettato troppo prima di concepire. Tuttavia, ciò non dovrebbe scoraggiarti. La menopausa di solito colpisce una donna intorno ai 40 o 50 anni, quando le sue ovaie smettono di rilasciare altre uova. Ma la vera età da tenere d’occhio è 35 anni, dopo di che non solo il concepimento diventa difficile a causa della diminuzione della quantità e della qualità dell’uovo, ma anche il rischio di aborto aumenta del 20-35% a causa di un’aumentata incidenza di anomalie cromosomiche. L’orologio biologico non è una leggenda urbana creata da mamme e zie ben intenzionate.

5. Alcool
Qualche bicchiere alla settimana va benissimo, ma se bevi più di un drink al giorno mentre stai cercando di concepire, allora sei nei guai. Secondo uno studio del 2004 che ha monitorato 7000 donne svedesi per quasi 18 anni, le donne che hanno bevuto di più hanno sofferto di problemi di infertilità.

6. Fumare
A meno che tu non sia stato congelato criogenicamente nel secolo scorso o giù di lì, allora probabilmente non devo aggiungere molto su questo argomento: il fumo uccide. Se la morte non è molto dissuasiva, abbiamo anche questo: può uccidere drasticamente le tue possibilità di concepimento. Secondo l‘American Society for Reproductive Medicine, il fumo rappresenta il 13% di tutti i casi di infertilità!

7. Salute sessuale
Nell’era attuale, praticare il sesso sicuro è tutto. Sopprimere la protezione non solo ti rende vulnerabile alle terrificanti malattie sessualmente trasmissibili come la clamidia e la gonorrea ma può anche aumentare significativamente i rischi di diventare sterile.

8. Caffeina
Se sei un amante del caffè e stai attivamente cercando di concepire, meglio che tu ti sieda. Secondo alcuni studi, la caffeina può interferire con il processo del concepimento. Apparentemente, interrompe le contrazioni muscolari che aiutano il tuo uovo a raggiungere le tue tube di Falloppio dove possono essere potenzialmente fertilizzate. Tuttavia, per essere onesti, ci sono anche alcuni studi che sostengono che il caffè non ha alcun legame con la fertilità.

9. Qualità del muco cervicale
Il muco cervicale è necessario per proteggere lo sperma mentre viaggia verso le vostre tube di Falloppio per la fecondazione. Quindi eventuali anomalie nel tuo muco cervicale potrebbero avere un forte impatto sulle tue possibilità di concepimento. Un fattore significativo per il muco cervicale di bassa qualità è il fumo.

10. Controllare il proprio telefono prima di addormentarsi
L’esposizione alla luce dei dispositivi elettronici prima di addormentarsi influisce sul “ritmo circadiano”  e sulla qualità del sonno. Ciò non solo riduce le possibilità di concepire in generale, ma la successiva riduzione della produzione del vostro ormone del sonno può anche avere un impatto negativo sullo sviluppo di un feto.

        Se stai attivamente provando a concepire, rivedi il tuo stile di vita e controlla quali sono le potenziali abitudini che devono essere riviste. Se stai tentando di smettere di fumare o di bere e hai bisogno di aiuto, ricorda sempre di consultare il tuo medico.

Fonte https://www.chedonna.it/2018/08/23/scoperti-i-10-fattori-per-cui-non-si-riesce-a-rimanere-incinte/

Lo stress riduce la fertilità nelle donne, non quella dei maschi

         Lo stress riduce la fertilità delle donne. Questo, però, non vale per gli uomini. E' quanto emerge da un nuovo studio dell'...